Compignano è una accogliente frazione del comune di Marsciano, dal quale dista 12 chilometri. Dall’alto della collina, sulla quale sorge il borgo, si può osservare ammirati tutta la valle percorsa dal fiume Nestore. I compignanesi non superano attualmente le duecento unità, ma “in antico” la popolazione aveva raggiunto i mille abitanti. Fa una certa impressione leggere dal monumento ai Caduti i nomi dei giovani morti in difesa della Patria: dodici nella prima Guerra Mondiale, otto nella seconda, tra cui tre della stessa famiglia; una proporzione altissima!

Nella chiesa di San Cristoforo, risalente al  XIII secolo, domenica scorsa della SS. Trinità gli abitanti erano presenti in gran numero per assistere al rito della professione di vita evangelica nell’OFS di tre loro concittadini: Mario Titoli, Bruno Erozzardi e Maria Pia Pagnotta Lorenzetti. Non è il numero che conta, ma il significato di un evento. Si pensi che la fraternità francescana secolare era sulla strada dell’estinzione; invece la paziente perseveranza del ministro regionale Alberto Ridolfi ha consentito la “resurrezione” di una realtà che è destinata, addirittura, ad espandersi significativamente.
La segretaria Francesca Titoli ha voluto ringraziare il consiglio regionale presente quasi al completo con il ministro, il vice ministro, l’assistente regionale fra Luigi Biscarini, fra Sergio Dominici del Terzo ordine regolare di Massa Martana, Francesca Palazzoni responsabile regionale per i rapporti con la gioventù e Luciano Liotta responsabile regionale della formazione. Francesca Titoli ha voluto rivolgere un saluto caloroso al padre Giorgio Russos che negli ultimi anni ha assistito la fraternità di Compignano, nata nel 1926 ad opera di Agatina Ottavini benemerita per aver donato una proprietà nella quale ha funzionato l’asilo infantile e oggi la “Casa di Pollicino”.
Le cronache della fraternità, riconosciuta per decreto dall’arcivesco di Perugia, sono state diligentemente scritte e testimoniate da Quintilio Barberini.
Particolarmente toccante è stata l’omelia pronunciata dal padre Luigi Biscarini che ha voluto sottolineare l’importanza della professione dei tre fratelli ammessi alla vita evangelica di San Francesco nel giorno della Trinità. “La grazia dello Spirito Santo – così essi hanno risposto – l’intercessione della beata Vergine Maria e di san Francesco mi siano sempre d’aiuto, affinché raggiunga la perfezione della carità cristiana”. E’ seguita un a visita al museo che i giovani di Compignano stanno diligentemente organizzando, mettendo in “bacheca” autentiche testimonianze del passato.
Aristide Radicchi