MIGLIANO Dicembre 2010. Quando alcuni anni fa era venuto ad abitare a Migliano, Giannino Sagrati era stato inizialmente accolto con un po’ di diffidenza. Da buoni umbri di paese, si guardava, se non proprio con sospetto, certamente con buona dose di perplessità questo strano signore discreto e distinto, quanto dimesso, che se ne andava in giro con un ape azzurra con tanto di scritta francescana sul carrello.

Dopo i primi: – chi è e ..e che è venuto ha fare? – grazie anche ai suoi modi così garbati e alla sua crescente partecipazione alla vita parrocchiale, Giannino è entrato di diritto a far parte della nostra comunità.
Prima di tutto ci è stato evidente il suo grande amore ed il suo forte rigore per la catechesi dei ragazzi; quasi tutti i nostri figli fino ai 18 anni sono stati accompagnati ai sacramenti dalla cura e dalla grande partecipazione di Giannino.
Giannino artista che amava rappresentare scene religiose, Giannino catechista come un vero co-sciente Maestro, Giannino Ministro che ci parlava ogni domenica in chiesa, Giannino francescano che aveva una parola ed un sorriso per tutti, Giannino miglianese che si arrabbiava per le ingiustizie o la maleducazione gratuita, Giannino dei boschi dove trovava pace, funghi, asparagi e Dio.
Quest’uomo unico e forte ha affiancato il nostro Parroco emerito Don Italo per tutti gli anni che ha vissuto con noi, lo ha rispettato come un padre e lo ha supportato in tutte le occasioni religiose e gli impegni parrocchiali, un vero alter ego del nostro amato pievano. Un alter ego umile ma presente e con una grande fede.
La fede di Giannino è stata forte durante tutta la sua malattia, fino alla fine è stato più forte il francescano e l’artista del malato.
Sarà dura per tutti noi fedeli della domenica dover rinunciare al suo saluto finale: buona do-menica e buona settimana a tutti!
A tutti noi sarà altrettanto difficile non poter più contare sul suo grande ed incondizionato aiuto ad ogni attività o proposta caritatevole, che fosse altamente artistica o semplicemente “artigianale”.
Viene dal cuore un grazie a questo nostro amico che abbiamo incontrato e conosciuto troppo tardi e per troppo poco tempo, ci mancherà tanto il suo ” buona notte e pace lupetta”, quando telefonava la sera a casa e le sigarette divise insieme dall’Adriana.
Grazie ancora, ciao caro lupo de’ lupis.
Daniela, Beatrice e tutti gli amici del paese.