Il giorno  10 aprile, mio marito ed io, siamo partiti da casa prima dell’alba per incontrarci a Bosco  con altre persone, quasi tutte appartenenti all’Ordine Francescano Secolare o in cammino verso questa meta di consacrazione. Il gruppo era  guidato da Padre Francesco ,frate minore del convento di Sant’Ubaldo di Gubbio. Con noi vi era anche la ministra regionale Maria ed Emma, la ministra della nostra fraternità di Farneto .

 Nel pulman una varietà di persone di età ,luoghi di provenienza e fraternità diverse che quel giorno, Dio, nei suoi disegni misteriosi e nella sua infinita bontà , aveva unito per fare insieme questo viaggio alla scoperta della la S.Sindone di Torino.
Partimmo così ,alle prime luci dell’alba, un po’assonnati ,quasi avvolti da un velo d’incoscienza, ignari della grandezza dell’avvenimento,di ciò che i nostri occhi mortali,spesso avidi ed increduli, avrebbero incontrato.
Il pulman sembrava divorare l’autostrada davanti a sé mentre P.Francesco prese la parola e ci aiutò a risvegliarci, insieme alla natura, con le lodi mattutine e con i canti.
In seguitò P.Francesco ci preparò ulteriormente all’incontro con la santa Sindone mostrandoci il video, realizzato dall’ass. Benedetto xvi, nel quale la scienziata Emanuela Marinella, ci rivela tutte le ricerche scientifiche svolte sul lenzuolo e  le vicende storiche che condussero la S .Sindone a Torino, prima come proprietà dei Savoia ed infine il suo ritorno alla Chiesa ,quale dono della famiglia Savoia al papa Giovanni Paolo secondo.
Più la scienza s’impegnava, cercando invano le prove scientifiche che potessero, una volta per tutte, risolvere il mistero della Sindone, per  poterla così accantonare quale infondata credenza medioevale, più il mistero si ampliava davanti agli occhi sbigottiti degli studiosi, poiché erano proprio le prove scientifiche che emergevano dai loro studi ( es. studio dei pollini presenti nel tessuto ecc.)  a confermare ciò che la fede già suggeriva.
 Più gli studi proseguono più scienza e fede sembrano coincidere . Sul lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù  sono chiari i segni della sua Passione ( della flagellazione, della corona di spine e dei chiodi) e della sua morte ( lancia nel costato) ma non vi è alcun segno né di decomposizione, né di spostamento del corpo, in quel caso vi sarebbero state delle sbavature nell’ immagine che è invece inspiegabilmente netta e chiara .Sembra, secondo gli ultimi esperimenti di uno scienziato americano che solo una forte scarica di radiazioni ultraviolette dall’interno del lenzuolo, sprigionate quindi dal corpo di Gesù , possa spiegare il tipo di “stampo”che il sangue di gruppo AB abbia prodotto sul lenzuolo.
Con questa nuova scoperta scientifica la S.Sindone non è lì solo per testimoniarci la passione e la morte del nostro Signore ma anche la Sua gloriosa Risurrezione.
Nel tempo attuale, dominato dalle tenebre e dalla confusione,nel quale l’uomo sembra aver  perso la direzione della propria vita ed è sempre più dubbioso ed insicuro,la Sindone è un segno tangibile della misericordia di Dio che viene incontro a noi “Tommasi” del 2010 e ci invita a vedere con i nostri occhi il suo volto ed a toccare con le nostre mani le sue piaghe.

La sera abbiamo cenato e pernottato a Susa (To) vicino al confine francese a ridosso delle Alpi in un ex convento francescano ora gestito da un’ ass.ONLUS chiamata “I Chiostri”
La mattina della domenica P.Francesco ebbe l’intuizione di celebrare la S.Messa nella chiesa dell’ex convento,fu un’ottima idea poiché più tardi non vi sarebbe stato il tempo,per visitare la chiesa della Consolata e celebrare lì la messa,come previsto dal programma, data la coda di chilometri che ci attendeva all’entrata della S.Sindone.
La messa domenicale nel vecchio convento fu intima , calda e ci fece sentire veramente fraternità.
Poi eccoci  con gli ombrelli aperti sotto la pioggerellina, con temperature decisamente invernali, nella lunga processione, silenziosa e commuovente, che portava alla S.Sindone .Il Rosario recitato insieme fu un altro momento importante per prepararci spiritualmente all’ incontro,avvicinarci a Lui con Maria .
Infine, dopo circa due ore di fila,il grande momento davanti alla S.Sindone,  il cuore batteva forte dalla commozione, tutte le parole e le preghiere che avevamo dentro tacevano,venivamo travolti dal Suo Mistero, dalla bellezza inesprimibile del Suo volto, dalla consapevolezza di essere amati e di aver ricevuto questo segno dalla Sua Misericordia.
Sulla via del ritorno dopo i vespri ,P.Francesco ci invitò ad esprimere le nostre esperienze ed i nostri sentimenti, fu una condivisione spontanea e sincera che ci aiutò a sentirci ancora più uniti. Infine i saluti ed il rientro alle nostre case, famiglie, occupazioni, con una marcia in più, con la sensazione di esser guariti spiritualmente grazie alle sue piaghe e con la certezza che il Vivente è e sarà sempre con noi.
Pace e Bene
Rosaria Barontini ed Arne Utermark