“Nessuno è padrone della propria vita e tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla”. Benedetto XVI all’Angelus, nell’odierna Giornata per la Vita, ha richiamato ancora una volta il dramma della crisi economica che colpisce i più deboli e indifesi, auspicando maggiore impegno per uno “sviluppo umano integrale”.

“La forza della vita, una sfida per la povertà”: “mi associo volentieri” – ha detto il Papa – al messaggio scelto dai vescovi italiani per la Giornata nazionale della Vita. “Nell’attuale periodo di difficoltà economica – ha infatti spiegato – diventano ancora più drammatici quei meccanismi che, producendo povertà e creando forti disuguaglianze sociali, feriscono e offendono la vita, colpendo soprattutto i più deboli e indifesi. “Tale situazione, pertanto, impegna a promuovere uno sviluppo umano integrale per superare l’indigenza e il bisogno, e soprattutto ricorda che il fine dell’uomo non è il benessere, ma Dio stesso e che l’esistenza umana va difesa e favorita in ogni suo stadio. Nessuno, infatti, è padrone della propria vita, ma tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla, dal momento del concepimento fino al suo spegnersi naturale”.