La fraternità regionale dell’Ordine francescano secolare ha ricevuto dalle mani del vescovo diocesano di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi la reliquia della Beata Angela, “idea” questa maturata anni addietro dall’eclettico padre Vincenzo Bella, attualmente viceparroco di San Giuseppe Lavoratore a Terni e cofondatore con Fabrizio Pacifici dell’associazione nazionale “Aiutiamoli a Vivere”. La consegna della teca contenente un piccolo osso del piede della grande mistica è avvenuta domenica pomeriggio durante una solenne liturgia nella chiesa di San Francesco stracolma di fedeli provenienti da tutti i centri francescani dell’Umbria.

Già il 20 giugno del 1993 il papa Giovanni Paolo II vi aveva sostato, pregando davanti all’urna che custodisce il corpo di Angela. Il presule ha concelebrato con i sacerdoti diocesani e i frati di tutte le obbedienze del primo Ordine. La cerimonia è stata resa ancor più solenne con le armonie della Schola Cantorum.

La liturgia è stata predisposta dal padre Francesco Santinelli assistente regionale dell’OFS e priore della basilica, unitamente al confratello Domenico Alfonsi che della Beata Angela è solerte guida e massimo cantore. A lui si debbono i testi migliori della storia della santa, come Il Viaggio e La Figlia dell’estasi, unitamente al lavoro di fra’ Bernardo Commodi su Francesco d’Assisi e Angela da Foligno, e al recente testo che abbraccia anche l’Umbria mistica del secolo XIII scritta dall’on. Luciano Radi. Senza trascurare gli atti del convegno del 1985 e quello del 2004 incentrato sul confronto delle due mistiche Angela da Foligno e Edith Stein.

La cerimonia è stata toccante. Nella sua omelia il “giovane” vescovo non ancora cinquantenne ha detto che “Angela è per la mistica quello che Dante è per la poesia: questa battuta di Colosio lascia intendere quali siano le coordinate del cammino spirituale che la Beata ha compiuto nel corso della sua vita. I due fuochi della sua esperienza – ha proseguito – possono essere individuati nella Croce e nell’Eucaristia; i due misteri tra loro inscindibili perché, a giudizio di Congar, senza la Croce l’Eucaristia sarebbe vuota, e senza l’Eucaristia la Croce sarebbe irraggiungibile”. La Beata entra nello spessore della Croce e alla sua ombra, facendo – egli ha detto – un’esperienza spirituale che si inquadra pienamente nel movimento francescano; professa l’ideale della povertà di San Francesco, mettendo l’amore e l’umiltà al di sopra di tutto, e tutto all’ombra della Croce.

Nel suo appassionato racconto dei “passi” di Angela, mons. Sigismondi ha detto di essersi avvicinato più volte al suo libro di memorie, il quale “affatica ma non stanca”. Ed ha ringraziato il Signore che lo ha voluto alla guida della diocesi di Foligno, dove egli ha scoperto “questo gigante della spiritualità. La lettura del transito di Angela, nata a Foligno nel 1248 ove è morta il 4 gennaio del 1309, è stata proposta da Rita Del Vaso Schoen, guida storica del Cenacolo, e da Alberto Ridolfi vice ministro regionale dell’Ofs. Maria Blasucci Ciri, a conclusione dell’evento, ha ricevuto la reliquia che sarà conservata ed esposta ai fedeli nella sede regionale di Cannara, ove è presente il Tugurio di San Francesco.

Aristide Radicchi

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